
Come Musestre, anche Vallio deve il suo nome al fiume che lambisce il suo territorio, un modesto corso d'acqua utilizzato nel medioevo per trasportare legna e sale.
Il borgo è forse il più antico del comune, infatti la Pieve di San Nicolò è la matrice delle chiese roncadesi e lo stesso titolo di "Pieve" attribuisce al paese origini romane di vicus.
La più remota attestazione della presenza della chiesa risale al 1152 ed appare in una bolla di papa Eugenio III, ma con molta probabilità San Nicolò venne edificata qualche secolo prima.
L'abbazia benedettina di Santa Maria del Pero, nel comune di Monastier, risalirebbe al VII-VIII secolo e non molto più tarda dovrebbe essere la Pieve di Vallio, la cui vita economica e culturale fu notevolmente influenzata dal vicino monastero.

Il titolo di Pieve viene quindi attribuito alla parrocchiale di San Cipriano e, dopo la ricostruzione della chiesa di Vallio nel Quattrocento, l'onta della privazione di quell'appellativo rimase per oltre tre secoli questione irrisolta tra la comunità di Vallio e quella di San Cipriano.
Restaurata ed arricchita di nuovi arredi, fra cui un pregevole organo, nel corso del XVIII secolo, la parrocchiale di Vallio è un piccolo gioiello di storia ed arte.
Vallio rimane tutt'oggi una piccola comunità unita attorno alla sua Pieve, un paese che si sta piano piano allargando e per il quale è previsto nei prossimi anni un intervento di riqualificazione urbanistica.Data ultima modifica: 06-12-2018